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Obblighi Antiriciclaggio Ordini Professionali

Obblighi Antiriciclaggio Ordini Professionali

Gli Ordini Professionali di Commercialisti, Consulenti del Lavoro, Avvocati e Notai hanno specifici obblighi e responsabilità in materia antiriciclaggio essendo a pieno titolo coinvolti nelle politiche di prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario e di quello economico per fini di riciclaggio e finanziamento del terrorismo.

Il D.lgs. 231/07 prevede che gli Ordini Professionali collaborino attivamente con il Ministro dell'Economia e delle Finanze (MEF), la UIF, il Comitato di Sicurezza Finanziaria, la DIA e la Guardia di Finanza in merito a tutte le questioni relative a problematiche antiriciclaggio correlate agli iscritti al proprio albo professionale.

In particolare, gli Ordini Professionali hanno l’obbligo di promuovere e controllare l'osservanza da parte dei professionisti iscritti al proprio albo professionale dei seguenti obblighi in materia di antiriciclaggio:

In particolare, gli Ordini Professionali, hanno l’obbligo di:

  • controllare le modalità di svolgimento degli adempimenti antiriciclaggio da parte degli iscritti al proprio ordine professionale
  • fornire, su richiesta, informazioni alla UIF in merito le modalità di svolgimento degli adempimenti antiriciclaggio da parte dei propri iscritti
  • informare la UIF in merito ad ogni ipotesi di violazione degli adempimenti antiriciclaggio, rilevate nel corso di attività di vigilanza e controllo antiriciclaggio, che potrebbero essere correlate ad attività di riciclaggio o finanziamento
  • irrogare sanzioni disciplinari ai professionisti iscritti al proprio albo in caso di mancato rispetto della normativa antiriciclaggio o a seguito dell’erogazione di sanzioni amministrative per violazioni antiriciclaggio.

Entro il 30 Marzo di ogni anno, gli Ordini Professionali, sono tenuti a fornire al Comitato di Sicurezza Finanziaria i dati statistici e le informazioni relative alle attività di vigilanza e controllo antiriciclaggio effettuate, nel corso dell’anno solare precedente.

Le attività di vigilanza e controllo antiriciclaggio, devono essere svolte dagli Ordini Professionali in maniera tale da acquisire evidenza da parte dei professionisti (Commercialisti, Revisori, Consulenti del Lavoro, Avvocati e Notai) del corretto adempimento degli obblighi antiriciclaggio e dell’adeguatezza delle misure antiriciclaggio adottate in rapporto ai rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo da questi rilevati in sede di analisi dei rischi antiriciclaggio.

In materia di segnalazione di operazioni sospette, gli Ordini Professionali hanno, inoltre, l’obbligo di istituire un sistema di gestione delle segnalazioni antiriciclaggio.

Il D.lgs. 231/2007 prevede, infatti, che gli Ordini Professionali debbano adottare idonee procedure interne per la gestione dei seguenti adempimenti:

  • ricezione delle segnalazioni antiriciclaggio da parte dei professionisti iscritti al proprio albo
  • ritrasmissione integrale e immediata delle segnalazioni antiriciclaggio ricevute (prive del nominativo del segnalante) alla UIF
  • custodia del nominativo del segnalante per finalità di verifica e controllo antiriciclaggio
  • collaborazione con la UIF, la Guardia di Finanza e la DIA nelle attività di accertamento, indagine e ispezione antiriciclaggio.

Infine, gli Ordini Professionali hanno l’obbligo di adottare piani di formazione antiriciclaggio periodici, che coinvolgano attivamente tutti i professionisti iscritti all’albo.

I piani di formazione antiriciclaggio degli Ordini Professionali devono avere carattere di continuità e sistematicità e devono prevedere programmi specifici volti a far acquisire ai professionisti la capacità di riconoscere attività potenzialmente connesse al riciclaggio o al finanziamento del terrorismo.

Il soggetto deputato al controllo del corretto adempimento dei suddetti obblighi antiriciclaggio da parte degli Ordini Professionali è il Ministero della Giustizia.

In caso di violazione degli obblighi antiriciclaggio previsti dal D.lgs. 231/07 per gli Ordini Professionali, la normativa antiriciclaggio prevede che i componenti del Consiglio dell’Ordine Professionale possono essere soggetti alle seguenti sanzioni penali e amministrative:

  • sanzione penale di arresto da 6 mesi a 1 anno o ammenda da € 5.000 a € 50.000, per violazione dei divieti in materia di comunicazione delle segnalazioni antiriciclaggio
  • sanzione amministrativa pecuniaria dall'1% al 40% dell'importo dell'operazione non segnalata e pubblicazione del provvedimento sanzionatorio su almeno due quotidiani a diffusione nazionale a proprie spese, in caso di omissione degli obblighi di segnalazione di operazioni sospette
  • sanzione amministrativa pecuniaria da € 5.000 a € 50.000 per violazione degli obblighi informativi nei confronti della UIF.

Per non correre il rischio di incorrere nelle suddette sanzioni, ogni Ordine Professionale deve provvedere a progettare e implementare un idoneo e certificato sistema di gestione antiriciclaggio.

Dr. Eric Falzone – Antiriciclaggio Advisor – Partner EUCS

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