All’interno del sistema di gestione antiriciclaggio dello Studio Professionale, la figura del Responsabile Antiriciclaggio assume un ruolo di centrale importanza.
Il D.lgs. 231/07 non disciplina il ruolo del Responsabile Antiriciclaggio e per individuarne compiti, mansioni e responsabilità si deve obbligatoriamente far riferimento ad un provvedimento di natura regolamentare emanato dalla Banca d’Italia per disciplinare tale fattispecie negli intermediari finanziari (Provvedimento della Banca d’Italia del 10 Marzo 2011).
Non esistendo una definizione di legge di Responsabile Antiriciclaggio, risulta difficile inquadrare in termini giuridici e organizzativi tale figura.
In termini generali, possiamo, comunque, definire come Responsabile Antiriciclaggio ogni soggetto preposto dal Titolare dello Studio Professionale alla gestione degli adempimenti antiriciclaggio, con compiti di organizzazione, supervisione e controllo del sistema di gestione antiriciclaggio.
Affinché la designazione del Responsabile Antiriciclaggio sia idonea è necessario, che il Titolare dello Studio Professionale scelga tale figura tra soggetti in possesso di alcuni specifici requisiti, tra cui:
- indipendenza, autorevolezza e professionalità
- competenze specifiche ed esperienza in materia di antiriciclaggio
- superamento di un corso di formazione per Responsabile Antiriciclaggio
Al fine di garantire il rispetto del principio di indipendenza, il Responsabile Antiriciclaggio non dovrebbe svolgere compiti operativi in relazione alle attività per le quali è prevista l’applicazione della normativa antiriciclaggio.
In concreto, tuttavia, considerate le ridotte dimensioni della maggior parte degli studi professionali italiani, è tecnicamente sostenibile che il ruolo di Responsabile Antiriciclaggio rimanga in capo al Titolare dello Studio Professionale o venga attribuita ad un Professionista appositamente incaricato e in posizione di autonomia gerarchica e funzionale.
La nomina e la revoca del Responsabile Antiriciclaggio sono di competenza del Titolare dello Studio Professionale o dell’organo amministrativo a cui sono attribuiti i poteri di legale rappresentanza e ad essi deve sempre e unicamente far riferimento nell’esercizio delle proprie funzioni il Responsabile Antiriciclaggio.
Lo svolgimento della funzione di Responsabile Antiriciclaggio può anche essere affidato a soggetti esterni allo Studio Professionale, purché dotati di idonei requisiti in termini di professionalità, autorevolezza e indipendenza.
Tale soluzione è, tuttavia, sconsigliata, in quanto economicamente molto onerosa e non in grado di garantire nel tempo una completa, puntuale e continua supervisione degli adempimenti antiriciclaggio dello Studio.
Una volta identificato, il Responsabile Antiriciclaggio deve essere obbligatoriamente nominato per iscritto dal Titolare dello Studio Professionale.
I principali compiti che possono essere affidati al Responsabile Antiriciclaggio consistono nel:
- progettare, implementare, mantenere e migliorare il sistema di gestione antiriciclaggio
- redigere linee guida, procedure e istruzioni operative antiriciclaggio
- redigere il manuale antiriciclaggio
- svolgere tutti gli adempimenti antiriciclaggio
- supervisionare lo svolgimento di tutti gli adempimenti antiriciclaggio
- programmare corsi di formazione antiriciclaggio periodici per tutto il personale di Studio
- fornire assistenza e supporto agli incaricati antiriciclaggio
Al fine di controllare e valutare l’operato del Responsabile Antiriciclaggio, il Titolare dello Studio Professionale deve, comunque, sempre provvedere a pianificare e svolgere audit antiriciclaggio periodici con cadenza almeno annuale.
La nomina del Responsabile Antiriciclaggio non esime, in ogni caso, il Titolare dello Studio Professionale da alcuna delle responsabilità previste dal D.lgs. 231/07, né tantomeno da culpa in eligendo o culpa in vigilando, in quanto ultimo e unico destinatario delle disposizioni antiriciclaggio.
Dr. Eric Falzone – AML Advisor –Partner EUCS
Articoli Antiriciclaggio EUCS - www.eucs.it
